Vigoressia: intrappolati nella perfezione estetica

Negli ultimi decenni, l’attenzione alla cura del corpo e al fitness è cresciuta esponenzialmente, alimentata dai media e dalla cultura dell’immagine. Mentre per molti il desiderio di mantenersi in forma è una pratica salutare, per alcuni può trasformarsi in una preoccupazione eccessiva e patologica per il soggetto, nota come vigoressia. Questo disturbo, meno conosciuto rispetto alla più diffusa anoressia, merita attenzione non solo perché è di difficile riconoscimento, dal momento che se ne parla ancora poco, ma anche per i suoi effetti profondamente negativi sulla salute mentale e fisica.

Cos’è la vigoressia?

La vigoressia, anche conosciuta come dismorfia muscolare, è un disturbo caratterizzato da una percezione distorta del proprio corpo, dove l’individuo è eccessivamente preoccupato dall’idea di non essere sufficientemente muscoloso, imponente o tonico, nonostante possa avere già una muscolatura adeguata al proprio peso, altezza e conformazione genetica. Questo disturbo è nettamente più comune tra gli uomini, ma può colpire anche le donne.

Caratteristiche e sintomi

Le persone affette da vigoressia manifestano una serie di comportamenti e sintomi specifici:

1. Eccessivo esercizio fisico: gli individui con vigoressia dedicano ore e ore all’esercizio fisico, arrivando a trascurare lavoro, studio e relazioni sociali. La loro vita ruota attorno all’allenamento.

2. Dieta Rigida: seguire una dieta iperproteica e povera di grassi è un altro comportamento tipico. Queste persone sono estremamente attente all’alimentazione, a volte fino a escludere interi gruppi alimentari per aumentare la massa muscolare e ridurre il grasso corporeo. A volte, possono accorgersi di avere difficoltà nel dispendio economico quando si tratta di fare la spesa, in quanto tendono a selezionare certe tipologie di alimenti, generalmente più costosi per natura, come la carne rispetto alle verdure, in grandi quantità.

3. Uso di Integratori e Sostanze Dopanti: l’uso di integratori alimentari è abbastanza comune, e non di rado si ricorre a sostanze anabolizzanti per accelerare la crescita muscolare.

4. Insoddisfazione Corporea: nonostante gli sforzi, le persone con vigoressia non sono mai soddisfatte del proprio aspetto fisico, continuando a percepirsi come “troppo piccoli” o “non abbastanza muscolosi”.

5. Isolamento Sociale: a causa della dedizione eccessiva al fitness, le persone spesso si isolano socialmente, trascurando amici e famiglia. L’isolamento è legato anche al disagio e svalutazione verso il proprio corpo, motivo per cui si preferisce evitare di esporsi socialmente in determinate situazioni.

Cause della vigoressia

Le cause della vigoressia sono multifattoriali e possono includere:

Influenze Socioculturali: la pressione della società moderna, che esalta modelli di bellezza caratterizzati da corpi muscolosi e scolpiti, può influenzare la percezione di sé e il desiderio di conformarsi a tali standard.

Fattori Psicologici: bassa autostima, disturbi d’ansia e depressione possono contribuire allo sviluppo della vigoressia. La ricerca di un corpo perfetto diventa un modo per compensare altre insicurezze, con la sensazione di avere sotto controllo almeno un aspetto della propria identità e immagine.

Genetica e Fattori Biologici: alcune ricerche suggeriscono che la predisposizione genetica e squilibri neurochimici possono giocare un ruolo nello sviluppo di questo disturbo.

Conseguenze sulla salute

La vigoressia può avere serie ripercussioni sulla salute fisica e mentale:

Problemi Muscolo-Scheletrici: l’allenamento eccessivo può portare a lesioni muscolari e articolari, con il rischio di sviluppare condizioni croniche come tendiniti e fratture da stress.

Effetti Psicologici: peggioramento dell’autostima e dell’immagine di sé, incremento di sintomi ansioso-depressivi, isolamento sociale e ritiro, apatia, anedonia, difficoltà relazionali e irritabilità.

Problemi Cardiovascolari: l’uso di steroidi e altri farmaci, senza supervisione medica, per aumentare la massa muscolare può causare gravi problemi cardiovascolari, tra cui ipertensione e infarto.

Comorbilità con altri disturbi alimentari: la dieta rigida e le pratiche di compensazione fisica estreme possono portare a carenze nutrizionali e deprivazione psicologica, che talvolta possono prendere la forma di altri disturbi alimentari.

Prevenzione e trattamento

Affrontare la vigoressia richiede un approccio multidisciplinare:

Terapia Psicologica: la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è efficace per aiutare i pazienti a modificare la percezione distorta del proprio corpo e a sviluppare un rapporto più sano con se stessi e con il fitness.

Intervento Medico: in caso di uso di sostanze dopanti, è importante un intervento medico per gestire eventuali effetti collaterali e aiutare nella disintossicazione. Può essere anche necessario a volte il coinvolgimento di un dietologo o nutrizionista che rieduchi il paziente ad un tipo di alimentazione più equilibrata e adatta al proprio corpo.

Supporto Sociale: coinvolgere la famiglia e gli amici può fornire un supporto emotivo fondamentale per il recupero, aiutando l’individuo a ripristinare un equilibrio tra vita sociale e attività fisica.

Educazione e Consapevolezza: Promuovere una cultura del fitness basata sul benessere complessivo piuttosto che sull’estetica può contribuire a prevenire la vigoressia e altri disturbi correlati.

Conclusione

La vigoressia è un disturbo complesso che riflette il lato oscuro della cultura del fitness e della ricerca di un corpo perfetto. È essenziale riconoscere e trattare questo problema per prevenire danni alla salute fisica e mentale e promuovere un approccio più sano e equilibrato alla cura del corpo.

Promuovere la consapevolezza e l’accettazione di sé è il primo passo per contrastare la pressione di standard estetici irrealistici e per costruire una società in cui la salute e il benessere siano realmente al centro dell’attenzione.

Fonti bibliografiche:
– Pope, H. G., et al. (2000). “The Adonis Complex: The Secret Crisis of Male Body Obsession”. Free Press.
– Olivardia, R., et al. (2004). “Muscle Dysmorphia in Male Weightlifters: A Case-Control Study”. The American Journal of Psychiatry.

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